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Si iscrive al Politecnico di Milano, facoltà di Architettura.

Durante le vacanze estive compie un viaggio in Scozia dove realizza una serie di immagini a Glasgow che l'anno dopo diventeranno la sua prima mostra alla galleria Il Diaframma di Milano.

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Viaggia in Turchia e in Iran.

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Si laurea in Architettura.

Con Federico Patellani e Santo Piano realizza, per incarico dell'Italsider di Genova, un'indagine fotografica nella zona di Novi Ligure.

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Per incarico di Casabella, diretta da Tomás Maldonado, realizza la documentazione del Villaggio Matteotti a Terni, progettato da Giancarlo De Carlo.

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Inizia a lavorare alla ricerca che diventerà "Milano, ritratti di fabbriche" e che lo vedrà impegnato per tre anni.

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Per incarico del governo francese partecipa alla missione fotografica coordinata dalla DATAR (Délegation à l'Amenagement et à l'Action Régionale). Sceglie di lavorare nel nord della Francia, seguendo un itinerario che va dal confine con il Belgio a Le Mont Saint Michel.

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Durante la direzione di Domus di Alessandro Mendini realizza una serie di ritratti degli architetti più attivi e di successo per le copertine della rivista. Nelle foto James Stirling, Zaha Hadid, Andrea Branzi e Denis Santachiara.

Realizza 24 immagini che mettono a confronto la trama di sedie di design e la pelle segnata di una modella. Utilizza una pellicola negativa Polaroid e pubblica, con testi di Alessandro Mendini e Achille Abramo Saporiti, un piccolo libro, Contact.

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Lavora nei porti di Genova e di Trieste. È l'inizio di un lungo lavoro di indagine nei porti, che proseguirà in altre città europee e che si concluderà con la pubblicazione di Porti di Mare (1990).

Viene pubblicato Immagini del Novecento, dedicato alle architetture milanesi realizzate tra il 1919 e il 1939, progetto coordinato da Fulvio Irace.

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Con Gianni Berengo Gardin realizza un'ampia indagine sulla Fiera di Milano che verrà pubblicato nel libro La grande Fiera.

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Realizza un'indagine, coordinata dall'architetto Severpaolo Tagliasacchi, sul lago Trasimeno che si concluderà con la pubblicazione di Trasimeno, percorsi & visioni (1987).

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Espone per la prima volta alla XVIII edizione di Rencontres Internationales de la photographie di Arles e alla Galerie Viviane Esders, a Parigi.

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Lavora alla documentazione della città di Losanna dove, nel 1992, il Musée de l’Elysee organizza una sua personale.

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Espone una selezione di sue opere alla Philippe Daverio Gallery a New York.

Per incarico della rivista svizzera DU, realizza un’importante documentazione sulle nuove architetture parigine.

Riceve a Parigi il “Prix Mois de la Photo” per la mostra Porti di mare.

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Su invito dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Roma partecipa al progetto "Roma. I Rioni storici nelle immagini di sette fotografi" con Roberto Bossaglia, Giovanni Chiaramonte, Mario Cresci, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Roberto Koch.

Primo viaggio a Berlino con Gianni Berengo Gardin e Martino Marangoni.

Su invito della fondazione Hariri e con il coordinamento della scrittrice libanese Dominique Eddé viene invitato a partecipare al progetto "Beyrout Centre Ville", al quale partecipano anche Josef Kouldelka, Raymond Dépardon, Robert Frank, René Burri e Fouad Elkoury.

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Partecipa alla prima edizione dei Printemps de la Photo a Cahors.

Per incarico delle Ferrovie dello Stato e dell'editore Peliti Associati, realizza una lunga indagine sui valichi di frontiera ferroviari che collegano l'Italia all'Europa.

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Inizia a collaborare con il registra israeliano Amos Gitai fotografando le architetture di suo padre Munio Gitai Weinraub in Israele.

Per incarico di Tereza Siza si reca a Porto (Portogallo) per fotografare la "Dogana Nuova", storico edificio destinato a diventare Museo dei Trasporti e delle Comunicazioni.

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Invitato alla VI Biennale di Architettura di Venezia del 1996 realizza con Stefano Boeri la mostra Sezioni del paesaggio italiano/Italy. Cross Sections of a Country, grazie alla quale riceve il premio “Osella d'oro per la fotografia di architettura contemporanea".

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Con l'architetto Luigi Snozzi realizza una personale lettura fotografica tra architettura e paesaggio di Monte Carasso, cercando di interpretare alcuni caratteri specifici del piccolo borgo ticinese. Le opere di Basilico verranno presentate durante la VI Biennale di Architettura di Venezia nel Padiglione Svizzero.

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Torna nuovamente in Portogallo dove, per incarico della Câmara de Matosinhos, partecipa al progetto collettivo "Uma cidade assim" (Una città così), con Augusto Alves da Silva e disegni di Álvaro Siza. Nel 2017 le fotografie di Gabriele Basilico e i disegni di Álvaro Siza verranno esposti alla Galleria Vicolo Folletto di Reggio Emilia e pubblicati nel volume Non c'è spazio né architettura senza luce.

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Per festeggiare il cinquantenario dell’Associazione Costruttori Edili di Bergamo realizza una grande campagna sulla città pubblicata in Attraversare Bergamo.

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Per l’Associazione Eva Kant realizza un’ampia indagine sulla città di Palermo.

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A metà degli anni ’90, su richiesta di Italo Rota, assessore per la Qualità Urbana del Comune di Milano, inizia a realizzare un ampio ritratto di Milano, pubblicato dall’editore catalano Actar nel 1999, con il titolo The Interrupted city/La ciudad interrumpida.

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Sul numero di maggio la rivista svizzera DU pubblica un ampio lavoro sulla costruzione della Tate Modern a Londra.

Con una borsa di lavoro della DAAD (Deutscher Akademischer Austausch Dienst), realizza un’ampia documentazione di Berlino.

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Per incarico dell’IVAM (Institut Valencià d'Art Modern) conduce un’indagine su Valencia.

Inaugurazione della mostra Milan, Berlin, Valencia all’IVAM di Valencia.

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Si reca a Buenos Aires per l'inaugurazione della sua mostra Cityscapes al Museo de Arte Contemporaneo.

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Con l’incarico ministeriale Atlante Italiano lavora sullo Stretto di Messina.

Nell'inverno del 2002 realizza una campagna fotografica sulle persistenze greco-romane nel sud della Francia per conto dell'Agence pour le Patrimoine Antique (fondata dallo stato francese e dalla Région Provence-Alpes-Côte d'Azur), ideata e diretta da Bernard Millet. Nel luglio dello stesso anno le opere saranno messe in mostra all'Abbaye Montmajour durante i Rencontres Internationales de la Photographie di Arles.

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Per incarico della provincia di Trento realizza Trentino. Viaggio fotografico di Gabriele Basilico, le cui immagini verranno esposte e conservate al Mart di Rovereto.

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Per incarico della rivista Domus torna a Beirut per documentare l'avanzamento della ricostruzione della città distrutta dalla guerra conclusasi nel 1991. Pubblica quindi Gabriele Basilico Beirut 1991 (2003).

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Documenta, per incarico dello studio di architettura di Renzo Piano, la zona londinese nella quale verrà edificato il suo edificio soprannominato The Shard.

Su invito del MIT (Massachusetts Insitutue of Technology) di Boston espone una selezione delle immagini di Bord de Mer e di L.R. 19/98, lavoro realizzato nel 2001 per incarico della Regione Emilia -Romagna

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Inizia una collaborazione, che continuerà fino al 2008, con l'agenzia STZ, Fritz Tschirren e l'azienda iGuzzini, con i quali realizza una serie di immagini di architetture nel mondo (Siena, Parigi, Venezia, Padova, Shanghai, Torino, Istanbul, Pechino, Roma, Cardiff, Guilford, Bergamo) che verranno utilizzate in campagne pubblicitarie su quotidiani.

Per incarico della rivista Domus, diretta da Stefano Boeri, ripercorre con il regista Amos Gitai i luoghi raccontati nel film Free Zone.
Il lavoro sarà pubblicato sul mensile Domus n°892 del maggio 2006.

Il 6 aprile dello stesso anno in occasione dell’evento multimediale "Domus Free Zone" per il Salone del Mobile le stesse immagini verranno proiettate al cinema Manzoni di Milano con musica appositamente composta da Ennio Morricone.

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Inizia a collaborare con Hines (che diventerà poi Coima), l’impresa che gestirà la costruzione del quartiere Porta Nuova a Milano, che nel 2007 gli dedicherà una mostra lungo le cesate dei lavori in corso dal titolo Milano si mostra. 1 km con Gabriele Basilico.

È invitato a lavorare su Lisbona dalla Fundação Calouste Gulbenkian in occasione della mostra per il cinquantenario della Fondazione stessa.

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In occasione della mostra "Gabriele Basilico. Photo Books 1978-2005" ad Art Book Milano del 2006 pubblica in volume, grazie alla complicità di Marzia e Maurizio Corraini, un'antologia dei suoi libri .

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Per un incarico professionale de iGuzzini si reca a Hong Kong per realizzare immagini per una campagna pubblicitaria. Nella foto è con Fritz Tschirren e Gianni Nigro.

Collabora come direttore della fotografia al film "Come l'ombra", di Marina Spada.

Su invito del San Francisco Museum of Modern Art realizza un’indagine sulla Silicon Valley che diventerà una mostra e un libro.

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Inizia un lungo progetto di documentazione della città di Mosca a partire dalle sette torri staliniane in collaborazione con Umberto Zanetti, che verrà esposto poi a Parigi, Mosca, Milano.

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In occasione del festival di “FotoGrafia. Festival Internazionale di Roma” realizza un’ampia indagine sul corso del Tevere. La mostra verrà presentata al Palazzo delle Esposizioni.

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Con il progetto Intercity vince a Madrid il premio internazionale della Fundación Astroc.

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Basilico viene invitato da Alterazioni Video a Giarre (CT) per fotografare le opere incompiute della città eletta "capitale dell'incompiuto in Italia". Le immagini vengono pubblicate da Abitare. Dieci anni più tardi Alterazioni Video presenta il progetto alla Galleria Guenzani di Milano: "Incompiuto – La nascita di uno stile".

Su invito dell'amico fotografo John Davies, in occasione di Liverpool Capitale Europea della Cultura, realizza un'indagine sulla città.

Per un progetto voluto da Paola Gramaglia e Lanfranco Ugona del Centro Culturale Beppe Fenoglio, Gabriele Basilico fotografa i luoghi dello scrittore piemontese, paesaggi e città delle Langhe.

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Per incarico del mensile IL realizza una serie di immagini sul delta del Po sulle tracce del lavoro realizzato negli anni Cinquanta da Pietro Donzelli. Il servizio sarà pubblicato sul numero 11/Settembre 2009.

Collabora con la Fondazione Cini di Venezia alla realizzazione di un’ampia inchiesta fotografica sulle tracce delle incisioni di Giovanni Battista Piranesi. La mostra si tiene alla Fondazione Cini e il catalogo che la accompagna si intitola “Le arti di Piranesi”. Nel 2019 la mostra verrà presentata al Museo Ettore Fico di Torino.

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Un secondo viaggio a Istanbul consente la realizzazione di Istanbul 05.10.

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L'8 e il 9 aprile, con macchina fotografica e cavalletto sulle spalle, recita il suo testo "Abitare la metropoli" al Teatro No'hma - Teresa Pomodoro di Milano, con la regia di Charlie Owens.

A Shanghai in occasione di Expo 2010 per fotografare il Padiglione Italia, inizia a realizzare un'indagine sulla trasformazione della città.

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Per incarico del MAXXI Basilico fotografa le architetture realizzate a Milano e Roma dall'architetto Luigi Moretti. Le sue immagini rientrano nel progetto del museo "Luigi Moretti architetto. Dal razionalismo all'informale".

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Il 29 novembre presenta alla Triennale di Milano il calendario Epson 2011 "Dentro la città".

Per incarico della Fondazione Solidère partecipa a Beirut a una missione fotografica coordinata da Fouad Elkoury (nella foto) con Robert Polidori e Klaudij Sluban. Il libro avrebbe dovuto essere pubblicato dall'editore tedesco Steidl.

Con la collaborazione di Nina Dias e Paola Chieregato realizza un’ampia documentazione sulla città di Rio de Janeiro che verrà esposta all'Istituto Oi Futuro, polo artistico culturale della compagnia telefonica Oi.

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Realizza sul set del film “Il mio domani”, diretto da Marina Spada, un libro fotografico con Toni Thorimbert, Il mio domani.

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Per un progetto della galleria di Massimo Minnini realizza, con Dan Graham, una documentazione della città di Brescia.

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Per incarico dell'editore FMR realizza una sorta di viaggio ideale attraverso alcuni dei massimi capolavori dell'architettura rinascimentale civile presenti in Italia. Le 209 fotografie realizzate per questo progetto editoriale a Milano, Mantova, Vicenza, Venezia, Firenze, Urbino, Roma, Napoli verranno pubblicate l'anno successivo.

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Per incarico della Fabbrica del Duomo di Milano realizza una serie di immagini dal "tetto del Duomo" recentemente restaurato.

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Partecipa alla XIII Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia con il progetto Common Pavilions, ideato da Adele Re Rebaudengo e realizzato in collaborazione con Diener & Diener Architekten, Basilea. Il libro Common Pavilions viene pubblicato in due diverse edizioni nel 2013.

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